La Filariosi cardiopolmonare è una grave malattia parassitaria sostenuta da un nematode (verme cilindrico), Dirofilaria immitis che allo stadio adulto si localizza nel circolo arterioso polmonare, nel cuore destro e nei grossi vasi cardiaci (vena cava craniale e caudale). Questo parassita, per concludere il suo ciclo vitale, prevede la presenza di un ospite intermedio, la zanzara. Le larve di Dirofilaria immitis entrano nel sistema circolatorio del cane (e anche del gatto) tramite la puntura della zanzara e si sviluppano in circolo fino a diventare dei vermi adulti (fino a 15 centimetri di lunghezza) che vanno ad installarsi nella zona attorno al cuore e ai polmoni, provocando lesioni cardiache e respiratorie. Da queste sedi liberano ancora nuove larve che si diffondono e creano un’infestazione massiccia che, se non diagnosticata e curata in tempo, può portare alla morte.

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Tutta la Pianura Padana e le zone attorno al Po (zone lacustri) sono considerate zone endemiche. Il massiccio numero di cani di proprietà sottoposti a profilassi in queste zone endemiche non deve indurre a credere che il problema di questa patologia sia ormai risolto e sotto controllo. Negli ultimi tempi infatti sono in costante aumento i casi di malattia anche in altre aree geografiche: in tutta la Toscana, nelle zone pianeggianti e costiere della Sardegna e in alcune aree della Sicilia e della Campania.

italia_filariaRecenti studi hanno dimostrato inoltre che la zanzara tigre è uno dei più diffusi portatori della malattia. Questo artropode si differenzia dalle altre specie per l’abitudine di effettuare il suo pasto di sangue nelle ore diurne. L’abbondanza del vettore e un’elevata “forza di infezione”, intesa come la probabilità per un ospite suscettibile di infestarsi nell’arco dell’anno, fanno si che il rischio di infestazione sia tutt’oggi considerevole. La filariosi è una malattia degenerativa a decorso cronico. Raramente possono presentarsi eventi acuti come tromboembolismo e sindrome della vena cava. Nei casi più gravi e se non diagnosticata tempestivamente può condurre alla morte del cane. La tosse rappresenta uno dei primi sintomi di questa patologia. L’eventuale insorgenza di una grave e progressiva ipertensione polmonare, dovuta ai danni vascolari causati dalla presenza dei parassiti adulti nei vasi e nel cuore, rappresenta poi la fase centrale della malattia. I parassiti adulti infatti determinano danno progressivo cronico riducendo il lume vascolare e alterando le strutture della parete dei vasi, aumentando drasticamente la pressione nei vasi e nella parte destra del cuore. Nel cane l’insufficienza cardiaca congestizia destra con i suoi classici sintomi ( aumento di volume di fegato e milza, raccolte di liquido in addome e torace, edema degli arti , svenimenti) va considerata come ultima, naturale e irreversibile fase della malattia. La profilassi della filariosi è la soluzione migliore per prevenire l’infestazione dovuta a questi parassiti. Esistono farmaci da somministrare per via orale una volta al mese da Aprile a Novembre o iniettabili a fronte di un accertamento preventivo dell’assenza del parassita. La filariosi può manifestarsi anche ad una certa distanza di tempo dal contagio; pertanto è importante eseguire ogni anno la profilassi ed ogni 2 anni un test di controllo presso il medico veterinario così da verificare se l’animale sia stato infettato. Basta un unico prelievo di sangue.

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